domenica 28 novembre 2010

Il sorgere interdipendente del conflitto sociale.


"Se in un qualsiasi paese ci sono ancora persone bisognose, ciò significa che quella è una società priva di uguaglianza. Di conseguenza, molti tipi di disordini  sorgeranno di sicuro; Per esempio, conflitti a livello nazionale, la rottura dell'armonia sociale, insurrezioni, cambiamenti nei sistemi di governo, cambiamento del sistema economico verso il socialismo o il comunismo. Perché, quando i poveri non riescono più a sopportare la loro condizione,tenderanno a cercare un modo per distruggere l'egoismo estremo dei ricchi senza alcuna pietà, a cui seguiranno  molti altri tipi di sconvolgimenti, come il nascere di guerre e  conflitti fratricidi".

From:Buddhadasa, 
Hak khommunit khao ma, 29-30
quoted from
BuddhadasaTheravada buddhism
and modernist reform in thailand,
by Peter A. Jackson.

per approfondire la questione, consiglierei agli interessati di leggersi L'aganna Sutta, il kutadanta sutta, il cakkhavatti-sihanada sutta, il sigalovada sutta ed il mahanidana sutta, contenuti nella collezione dei discorsi lunghi o DIGHA NIKAYA del canone Buddhista pali, edito in italiano dalla casa editrice Utet.

lunedì 15 novembre 2010

Samsara e nibbana: la nascita dell'io sono






Il tipo di nascita che costituisce un problema per noi è la nascita mentale, la nascita che è il sorgere del senso di "io sono". Una volta che la sensazione io sono è sorta, segue inevitabilmente l'idea che io sono così e colà, per esempio "io sono un essere vivente", “io sono una persona", "io sono una persona buona", "io non sono una persona buona". Dopo che sorge l'idea "io sono così e colà", segue il paragone: "io sono meglio di tizio o caio", "io non sono bravo come tizio e caio", "io sono uguale a tizio o caio". Tutti questi concetti sono dello stesso tipo, fanno parte della sensazione "io sono", ed è a questa che la nascita si riferisce. Così, nel lasso di una sola giornata, possiamo nascere molte volte, molte dozzine di volte. Perfino in una sola ora possiamo sperimentare molte, molte nascite. Ogni qualvolta sorge la sensazione io, mio, in quel momento il ciclo del samsara viene ad esistere nella mente e c’è dukkha: soffrire, bruciare, girare vorticosamente. Ogni qualvolta c'è libertà da difetti del genere, c'è nibbana, nibbana inteso come tadanga-nibbana vikkhambana-nibbana.
Del tadanga-nibbana si parla nell'Anguttara Nikaya. È lo stato temporaneo che si verifica quando le condizioni esterne sono tali da non permettere l’insorgere di io e mio. Il tadanga-nibbana è la cessazione temporanea di io e mio dovuta a circostanze favorevoli. A un livello superiore, se ci dedichiamo a qualche forma di pratica del Dhamma, se in particolare sviluppiamo la concentrazione di modo che la sensazione di io e mio non sorga, quell’estinzione di io e mio è detta vikkhambana-nibbana. Infine, quando riusciamo a mettere in atto l'eliminazione completa di tutte le contaminazioni, quello è il pieno e totale nibbana.
Dovremmo limitare la nostra discussione alla vita quotidiana della persona comune. Bisogna comprendere che ogni volta che c'è la sensazione di io e mio, in quello stesso momento c’è nascita, sofferenza, il ciclo del samsara. L’io nasce, dura per un momento, quindi cessa, nasce di nuovo, dura per un momento, e cessa di nuovo. È perciò che questo processo viene definito il ‘ciclo’ del samsara. È sofferenza a causa della nascita dell'io. Se in qualche momento per caso le condizioni fossero favorevoli al punto che il senso dell'io non sorge, allora ci sarebbe pace, quella che è chiamata tadanga-nibbana: il nibbana temporaneo, un assaggio di nibbana, pace, freschezza.



Da: Buddhadasa (2008), Why Were We Born? Essays on Life and Enlightenment, Amarin Publishing, pp. 80-82