mercoledì 14 aprile 2010

Il Karma nel Buddhismo delle origini

Di Buddhadasa Bhikkhu

Come buddhisti, dobbiamo comprendere il Kamma (le azioni e il risultato delle azioni) come è spiegato nel buddhismo. Non dovremmo seguire ciecamente l'insegnamento sul kamma di altre religioni; in quel caso, staremo miseramente girando intorno in base al kamma stesso, senza essere in grado di andare oltre il suo potere o di realizzare la sua fine.

Perché abbiamo bisogno di conoscere l'essenza del Kamma ? perché le nostre vite sono inseparabili da esso e procedono in dipendenza del kamma. Per essere più precisi, possiamo dire che la vita è in realtà un flusso di kamma un flusso di volizioni . Il desiderio di fare, (kamma) è ciò che ci spinge a compiere delle azioni ed a ricevere i risultati di tali azioni, e tale desiderio di compiere azioni sorge ancora e ancora, all'infinito. Pertanto, la vita è soltanto un susseguirsi di volizioni (kamma) . Se comprendiamo correttamente la legge del kamma , saremo in grado di vivere in pace, senza problemi o sofferenze.

Ci sono due principali teorie sul Kamma. Una è stata insegnata prima della nascita del Buddha ed è ancora insegnata al di fuori del buddhismo, l'altra è la visione buddhista sul kamma . La prima dottrina spiega solo metà della storia. In tale dottrina, non si ci può liberare dal kamma e si rimane sempre sotto il suo dominio; di fatto, si vuole effettivamente restare sotto il suo potere e gli si chiede perfino aiuto, senza mai lottare per la propria liberazione.

Si compiono così azioni per accumulare meriti per una rinascita più soddisfacente. Non si pensa mai di porre fine al kamma . Si fa affidamento su di esso, invece di cercare di porvi fine. Nel buddhismo, ci sforziamo di capire il kamma fino al punto in cui possiamo superarlo ed essere liberati da esso, cioè, non portare più il peso del kamma. Non sediamoci in attesa che le cose accadano, e non lasciamo il nostro destino nelle mani degli dèi, né seguiamo le superstizioni, come quella di purificare il nostro kamma in fiumi sacri.

Trascendere il kamma sembra incredibile ai più, i quali potrebbero considerare tale idea un inganno o una truffa degna di un imbonitore. Tuttavia, è davvero possibile, se si prende il Buddha come il nostro vero e nobile amico. Ciò ci aiuterà nel praticare la serie completa delle Dieci pratiche rette: il nobile ottuplice sentiero, più la corretta conoscenza intuitiva e la corretta liberazione, in conformità con la legge delle condizioni specifiche (idappaccayata) . In tale pratica, non c'è alcun sentimentalismo insano che ci porti a desiderare di ricevere i risultati del nostro kamma (azioni) . Una maestro del sud dell'India

contemporaneo del Buddha, sentì dire che il Buddha insegnava la cessazione del kamma, e così decise di inviare alcuni suoi discepoli a vedere il Buddha per chiedergli istruzioni su tale pratica che libera dal kamma. Questa storia è molto nota ed è raccontata nel Solasapanha, Parayanavagga del Khuddakanikaya nel Canone Pali. Molte persone da allora hanno appreso le risposte del Buddha e a ciò fanno riferimento per lo studio e la pratica.

Al giorno d'oggi, molti insegnamenti sbagliati sull kamma sono esposti in vari libri di scrittori indiani e occidentali in libri dai titoli come " Kamma e rinascita. "
Anche se sono scritti in nome del buddhismo, in realtà spiegano il kamma e la rinascita nel senso inteso nell' Induismo. Così l'insegnamento del buddhismo viene completamente travisato. Questo dovrebbe essere riconosciuto e corretto in modo che il principio buddhista del kamma possa essere preservato nella sua essenza non falsata. Il Buddha accettò come corretta (ovvero come una comprensione non errata del kamma ) l'insegnamento riguardante le azioni buone e cattive ed i loro risultati, già presente in quel tempo al di fuori del suo insegnamento. Tuttavia, egli aggiunse un ulteriore aspetto, vale a dire, la fine del kamma , che è il principio essenziale del buddhismo, completando in tal modo l'insegnamento sul kamma. La cessazione del kamma può essere classificato in due modi: Esso può essere chiamato "il terzo tipo di kamma "perché ci sono le opere buone, le cattive azioni, e quel tipo di kamma conducente all'estinzione del bene e del male. A volte si distinguono quattro tipi di kamma : opere buone, cattive azioni, azioni metà buone e metà negative e il kamma che è la fine di tutti i kamma . Quando enumerati in questa quadruplice modalità, il tipo di kamma insegnato nel buddhismo diventa il quarto tipo di kamma . Tuttavia, se prendiamo in considerazione le azioni rientranti nell'ambito di azioni buone e negative, allora ci sono solo tre tipi di kamma , con il kamma che pone fine a tutti gli altri kamma come terzo tipo. Questa triplice formulazione volte è facile, conveniente e concisa. Se il terzo tipo di kamma è lasciato fuori, l'insegnamento risulterà privo dell'essenza del kamma nel suo senso buddhista.

Kamma e rinascita: La rinascita si verifica ogni volta che si compie un azione, e ciò si verifica spontaneamente nel momento dell'azione. Non abbiamo bisogno di preoccuparci del tipo di rinascita che accade dopo la morte, come è generalmente compresa in senso mondano. Quando si pensa e agisce, la mente cambia spontaneamente attraverso il potere del desiderio e dell' attaccamento, che portano immediatamente al divenire ed alla nascita secondo la legge della co-originazione dipendente (paticca-samuppada) . Non c'è bisogno di aspettare la morte fisica perché si verifichi la rinascita. Questa verità deve essere realizzata come il vero insegnamento del buddhismo, come un principio fondamentale del buddhismo originale, un buddhismo che asserisce che non esiste alcun sé (Atta) che rinasce. Come il concetto di rinascita dopo la morte sia filtrato nel buddhismo è difficile da spiegare, e non abbiamo bisogno di occuparci di ciò in questo contesto. Basta impedire la rinascita all'interno del flusso di co-originazione dipendente per essere liberi. Arrestare la rinascita dell' ego è la pratica genuina secondo il buddhismo, e tale pratica è il genere di kamma che può essere preso come rifugio. Quando viene compiuta una buona azione la bontà sorge spontanea: quando viene compiuta una cattiva negativa, la malvagità sorge spontanea. Non c'è bisogno di aspettare per eventuali ulteriori risultati. Se ci sarà la nascita dopo la morte, tale rinascita avverrà solo attraverso il kamma che si è compiuto in questa stessa vita ed i cui risultati sono già verificabili qui ed ora. Non abbiamo bisogno di preoccuparsi della rinascita al punto tale che questa diventi un ostacolo per la nostra pratica.

Ricevendo il Frutti di Kamma: Dobbiamo vedere la verità, che una mente nell' atto di compiere un'azione è essa stessa kamma, e l'istante di coscienza successiva a quell'atto è il frutto di tale kamma . Altri risultati che seguono sono di origine incerta, in quanto essi possono o non possono accadere, o non tenere il passo con le nostre aspettative a causa di altri fattori interferenti. Che i risultati delle azioni ricadano sulle menti che lo hanno generato è sicuramente in linea con il principio buddhista che non c'è un sé o anima che rinasca, come affermato dal Buddha nel Kevatta Sutta. Mantenere l'opinione che esista un l'anima o un sè che rinasca è un opinione che si discosta dalla verità del non-sé. Ogni volta che viene compiuta un azione positiva o negativa, la bontà o malvagità di conseguenza nasceranno spontaneamente, in maniera istantanea. Tuttavia, la maggior parte delle persone si aspetta certi risultati a seconda dei loro desideri,salvo rimanere delusi quando altri fattori interferiscono. Tali circostanze possono indurre alcuni a generare l'errata convinzione che le buone azioni portano cattivi risultati e le azioni negative buoni risultati. Dovremmo stare attenti a non credere a questa visione erronea, sviluppando la corretta comprensione sui frutti del kamma.

La nostra comprensione di come i risultati del kamma vengono esperiti deve sempre essere auto-evidente, immediata e invitante all' indagine, e non deve mai contraddire la verità che i cinque aggregati della vita umana sono non-sé. La mente è solo un fenomeno spinto qua e di là dalle condizioni, stimolata ad agire da fattori ambientali. Le reazioni risultanti vengono considerate come positive o negative a seconda dei sentimenti di soddisfazione o insoddisfazione. La natura ci spinge verso la sofferenza, quindi dobbiamo mirare a porre fine al kamma e andare al di là di esso. Così avremo realizzato il risveglio, e sbocceremo alla verità del Buddha.

C'è un insegnamento moralistico sul kamma che mantiene l'opinione errata circa l'esistenza illusoria di un sé che possiede questo e quello. Questa versione contraddice il principio del non-sé enfatizzato dal Buddha. Dobbiamo comprendere correttamente questa prospettiva, in caso contrario, gli insegnamenti sul kamma non avranno alcun beneficio, in quanto non saremo in grado di andare al di là del kamma stesso . Rimanenere costantemente sotto il dominio del kamma non è il kamma insegnato dal buddhismo. Invece, dovremmo praticare con tutto il cuore quel tipo di kamma che ha il potere di estinguere ogni altro kamma. Questo ci impedirà di andare inconsapevolmente fuori strada.

Attività e reattività: le azioni degli esseri senzienti compiute sotto la spinta delle volizioni, in particolare quella della brama, nate quindi da contaminazioni, sono ciò che chiamiamo kamma . Un'azione che non è causata dagli inquinanti, per esempio un'azione compiuta da un arahant, non si definisce "Kamma" ma "Kiriya (attività) ". Il risultato di Kiriya si chiama " patikiriya (reazione) ", mentre il risultato di kamma è chiamato "vipaka (frutto dell'azione). " Questi risultati si verificano normalmente secondo la legge di natura. Le persone comuni hanno le volizioni (cetana) come causa delle loro azioni, che vengono pertanto chiamate kamma .

una Volizione positiva conduce a compiere un' azione positiva; una volizione negativa spinge all'azione malsana. Attraverso l'addestramento morale e culturale viene insegnato a compiere buone azioni che non causino problemi agli altri e portino buoni risultati a tutti. Pertanto, kamma riguarda la legge della natura ed è un insegnamento che va in accordo con il metodo scientifico.
Tipi di Kamma: Ci sono molti tipi di kamma a seconda delle caratteristiche degli atti e dei loro esecutori. Alcuni agiscono in maniera egoistica in dipendenza del sé che desiderano essere. Alcuni compiono azioni che portano alla fine della auto-illusione ed alla realizzazione del Nibbana. Alcune persone bramano la prosperità terrena, altri la prosperità celeste, e altri ancora la realizzazione del Nibbana, cosicché costoro sembrano essere in perenne contrasto tra loro. A qualcuno piace mettere
in mostra le proprie buone azioni, mentre altri compiono buone azioni in segreto. Alcuni proclamano le loro opere meritorie con grande fanfara, mentre altri non hanno bisogno di una fanfara del genere. Alcuni compiono opere meritorie in maniera sfarzosa, mentre altri compiono il loro dovere senza alcuna cerimoniosità. Alcuni agiscono in base alla paura della magia o a causa della superstizione, mentre altri compiono azioni meritorie in base alla loro pratica buddhista. Ci sono quindi molti tipi di kamma . Tuttavia, tutti possono essere classificati in due categorie: quelli incentrati sul sé e per il bene di sé, e quelli il cui scopo finale è la fine dell' afferrarsi al sé e dell' egoismo. Alcuni compiono azioni meritorie con un'attitudine simile a quella di un uomo d'affari, aspettandosi in cambio un profitto, Altri con augurio di mettere fine al circolo vizioso della vita e della morte. Potete osservare tutto ciò da voi stessi! La gente comune si limita a compiere buone azioni per il desiderio di riceverne un profitto.

Kamma e Non-sé: La questione riguardante il kamma e il non-sé è complessa e di difficile comprensione per vari motivi. Un monaco chiese una volta il Buddha, "Come può un azione (kamma) compiuta da un agente privo del sé avere delle conseguenze sul sé ? " Tale questione è sorta a causa della dottrina del non-sé, che asserisce che L' agente è semplicemente un processo di corpo-mente privo di sé.
Dopo che un' azione (kamma) è stata compiuta da una mente-corpo priva di sé, come potrebbe avere risultati per un "sé" che è "l'esecutore"intenzionale di quel questo gesto?. Il nuovo concetto di non-sé contraddice il vecchio concetto del sé.
Vi è un sé che pretende di essere non-sé e fa delle cose in nome del non-sé, ma il senso del sé esiste ancora come di colui che riceve i risultati delle azioni. Quindi, la domanda di questo monaco.
Osservando in profondità, possiamo vedere che se il corpo-mente è non-sé, i risultati delle azioni verranno sperimentati da una mente-corpo ugualmente priva di sé. Tuttavia, se in quel corpo-mente è ancora presente il senso del sé, i risultati delle sue azioni verranno sperimentati da questo sé apparente. Se il kamma è non-sé, il suo risultato sarà non-sé, e ciò che avviene in base al kamma sarà anch'esso privo di sé. Gli esseri, siano essi umani o animali, che convenzionalmente vengono definiti "attori" (agenti del kamma) saranno ugualmente visti come non-sé. I concetti di kamma e non-Io non sono mai separati o in contrapposizione.

L'estinzione del Kamma equivale al raggiungimento del Nibbana, è sinonimo di Nibbana . Da dove vengono poi quegli insegnanti che insegnano che la morte è la fine del kamma ? Quando qualcuno muore, la gente di solito usa mormorare "oh, va bene, il suo kamma si è consumato. " Inoltre, costoro spesso affermano che si muore in dipendenza dei propri meriti, senza rendersi conto che ciò che sta accadendo ora è anch'esso il risultato delle loro buone e cattive azioni, e che questo processo continuerà fino a quando non arriveremo davvero all'estinzione delle volizioni , vale a dire, al Nibbana.
Nibbana è la libertà dal kamma e dai suoi risultati. Inoltre, il Nibbana è la libertà dal circolo vizioso detto Samsara (esistenza ciclica) che continua a perpetuarsi in accordo al kamma . Il Nibbana quindi, è bello e amabile, per niente spaventevole, ma anche così, la gente preferisce rimanere intrappolata nel circolo vizioso di nascita e morte in causato dalle loro volizioni, in particolare, quelle volizioni sorte a causa causa degli inquinanti, anche se poi non ottengono mai realmente ciò che desiderano. Coloro che hanno un grande ego normalmente odieranno e temeranno la dissoluzione del kamma perché l' ego desidera avere certi risultati karmici che appaiono allettanti secondo il punto di vista dell'ego stesso.
Kamma è l'afferrarsi (upadhi) o fardello. Quando si compie un azione, la vita si svilupperà in accordo a quell'azione; in altre parole, gli esseri sono vincolati dalle loro azioni, non importa se siano buone o cattive. Le azioni benefiche porteranno gioia e risate, le azioni insane ci faranno piangere, ma entrambi ci verranno a noia quasi fino alla morte morte. Nonostante ciò, gli esseri amano ridere, perché confondono il kamma positivo con la virtù. Quando non saremo più vincolati dalle nostra azioni, sarà come essere liberati dalle catene delle schiavitù, non importa che siano catene di ferro o catene dorate e tempestate di diamanti. La vita diventa un fardello quando è appesantita dal peso delle nostre azioni che dobbiamo trasportare e sostenere. L'estinzione finale del kamma rende la vita libera e leggera, ma solo poche persone apprezzano ciò poiché gli esseri sono oscurati dai veli di Atta (l'Io).

In conclusione, come buddhisti dovremmo provare a praticare solo quel kamma che porta all'estinzione del kamma. Quando vedremo che il kamma ha dominato e governato la nostra vita, ci adopereremo per la pratica, cercheremo di migliorare noi stessi, di combattere in ogni modo possibile, per trionfare su entrambi i tipi di Kamma, sia quelli positivi che quelli negativi, in modo che nessun tipo di kamma opprima più le nostre menti. Cerchiamo di sviluppare le nostre menti in modo da renderle pulite, chiare, e calme affinché nessun kamma e nessun risultato di tale kamma ci possa più disturbare. Oggigiorno, la maggior parte delle persone considera il kamma come qualcosa di brutto e indesiderabile. Ciò è corretto, perché sia il kamma positivo che quello negativo sono deprecabili, in quanto causano il perpetuarsi all'infinito del circolo vizioso di nascita e morte.

Kamma nel buddhismo è quel Kamma (azione) che porta alla fine di tutti kamma, al di sopra ed oltre ogni kamma. Lungi dall'essere qualcosa di spregevole, è invece da comprendere ed integrare pienamente nelle nostre vite. "vivere al di là di kamma " è qualcosa da realizzare.

Mokkhabalarama, Chaiya
7 Aprile, 1988

Nessun commento:

Posta un commento