lunedì 26 aprile 2010

Due tipi di linguaggio



Linguaggio ordinario e linguaggio del Dhamma

"Il linguaggio del dhamma differisce radicalmente da quello ordinario. Tenetelo ben presente, si tratta di due modi di esprimersi distinti. Il linguaggio ordinario si applica a cose mondane ed è usato da chi non conosce il dhamma. Il linguaggio del dhamma è parlato da coloro che hanno raggiunto una visione profonda della verità, del dhamma. Essi parlano della loro esperienza vissuta, e cosi nasce il linguaggio del dhamma. Ad esempio nel linguaggio ordinario, la nascita indica l'ingresso fisico in questo mondo, cioè l'uscita dall'utero materno. La nascita fisica è una sola. La nascita fisica non si ripete. La nascita dall'utero materno è il senso assegnato al termine dal linguaggio ordinario.
Nel linguaggio del dhamma, è invece la nascita dell'idea dell' "io" e del "mio", ogni volta che si presenta alla mente. In questo senso, nasciamo innumerevoli volte. Le persone sviluppate spiritualmente nascono con minor frequenza, e quelle progredite nella pratica ancora meno spesso, fino a non rinascere del tutto. Ogni comparsa nella mente dell' idea di "io", sotto qualunque forma, è una nascita. Nell'arco della giornata, l' "io" nasce infinite volte. Quindi, nel linguaggio del dhamma, la nascita non è l'uscita dall'utero materno ma il sorgere del concetto di "io".
Allo stesso modo, il linguaggio ordinario intende la nascita nel reame animale come una nascita in forma di porco, cane od altro. Nel linguaggio del dhamma è ovviamente diverso: ogni volta che agiamo per stupidità, in modo bestiale, nasciamo nel reame animale. Non dopo la morte, ma qui ed ora.
Quindi nel linguaggio del dhamma, la nascita animale indica un comportamento stupido, bestiale...."
(Buddhadasa Bhikkhu)



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