martedì 6 settembre 2011

Le cose a cui ci afferriamo



L'insegnamento del Buddha accoglie la divisione tra l'aspetto fisico, materiale del mondo e l'aspetto immateriale o mentale. Quest'ultimo è ulteriormente diviso in 4 aspetti. Insieme,il livello fisico e mentale consta di 5 componenti,chiamati dal Buddha i 5 aggregati(khandha)che costituiscono il mondo di tutti gli esseri viventi,uomini compresi.

Il corpo rappresenta un unico aggregato,quello materiale;la mente comprende gli altri 4 aggregati.

Il primo degli aggregati mentali è la SENSAZIONE (vedana),che si presenta tripartita: piacevole o gratificante,spiacevole o frustrante,neutra. La sensazione neutra non è ne piacevole ne spiacevole ,ma nondimeno una forma di sensazione. La sensazione è sempre in atto. Il Buddha la indica semplicemente come un costituente dell'essere umano.
Il secondo aggregato mentale è la PERCEZIONE (sanna). E' il processo percettivo cosciente,Opposto alle modalità del sonno profondo,dell'incoscienza e della morte. Comprende tanto la percezione dei messaggi sensoriali che la memoria che vi si instaura; include la percezione immediata del contatto tra l'occhio,l'orecchio,il naso,la lingua o il corpo e un oggetto,e il confronto con le precedenti impressioni memorizzate. La percezione riconosce un oggetto come bianco o nero,lungo o corto,uomo o animale;sia nel fatto immediato sia ricorrendo retrospettivamente alla memoria.
Il terzo aggregato mentale è dato dai fattori mentali(sankhara) che si innestano sui processi precedenti. Stabilire di fare,decidere di dire,pensieri positivi e pensieri negativi: ecco il terzo aggregato mentale.
Il quarto aggregato è la COSCIENZA (vinnana). Il processo cognitivo di quanto avviene nell'occhio,nell'orecchio, nel naso,nella lingua,nel corpo e nella mente.
Questi 5 aggregati costituiscono l'oggetto,la presa per il desiderio e l'attaccamento. Ci si può aggrappare a uno qualunque dei gruppi considerandolo il proprio SE,secondo il grado di ignoranza.
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Perché non vediamo i 5 aggregati nella loro vera natura? Al momento della nascita non avevamo alcuna esperienza delle cose. Crescendo,abbiamo sviluppato una conoscenza acquisita,mediata da quanto ci è stato insegnato. E ci è stato insegnato a vedere nelle cose una realtà intrinseca. Il senso primario e istintuale dell'identità personale,già presente alla nascita,si rafforza col passare degli anni. I pronomi personali del linguaggio (io,tu,lui,lei) rafforzano l'idea del se. "Questo è il signor X,quello è il signor Y. Questo è il figlio di X e quello il nipote di Y. Questo è il marito della signora tal dei tali,questa è la moglie del signor tal dei tali." Il linguaggio identifica nelle persone delle entità intrinseche. L'adesione al concetto di se rimane di conseguenza a livello inconscio,produce l'egoismo,e tutto il campo dell'azione ne viene influenzato. Sviluppando la visione profonda che riconosce la falsità di questa concezione,smetteremo di aderire a supposizioni egoiche quali il signor X o il signor Y,ricco o povero,uomo o animale, definizioni in cui vedremo soltanto parole e convenzioni sociali. Tale comprensione libera dall'inganno radicale. Analizzando il signor X,lo conosceremo come un composto di corpo,sensazione coscienza,pensiero e processi cognitivi. Questa comprensione ci affranca dalla verità relativa del mondo.

E' possibile approfondire ulteriormente l'analisi. L'aggregato fisico si può,genericamente,suddividere in 4 elementi: terra,acqua,aria e fuoco; o,più semplicemente,in carbonio,idrogeno,ossigeno e così via. Più analizziamo in profondo,meno ci inganniamo. Scendendo sotto la superfice non tr4oviamo nessuna "entità personale": solo componenti materiali e mentali. Vista in questa luce,la 'persona' scompare. La nozione di identità applicata al signor X o al signor Y si dissolve. Svanisce il concetto di mio figlio,mio marito,mia moglie. Considerando le cose alla luce della loro reale natura,non troviamo che elementi: terra,acqua,aria e fuoco;idrogeno e ossigeno;corpo,sensazione,percezione,fattori mentali e coscienza. Esaminando questi elementi più da vicino,ne scopriremo una proprietà comune:la VACUITA'. Per vacuità si intende l'assenza di un se. Terra,acqua,aria e fuoco si rivelano privi di realtà intrinseca. Tutto e tutti sono da considerarsi vuoti in questa accezione. Ciò fatto,i processi dell'attaccarsi e dell'afferrarsi non hanno più modo di instaurarsi. Si dissolvono,svaniscono,recedono senza lasciare traccia.
IL FRUTTO DELLA CONOSCENZA DELLA COMPRENSIONE E DELLA VISIONE PROFONDA DELLA VERA NATURA DEI 5 AGGREGATI ( 5 KHANDHA ) SI RISOLVE NELL'ABBANDONO DELL'ATTACCAMENTO.
Tratto da: "Prontuario per l'umanità," Buddhadasa Bhikku

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